Come riconquistare un uomo
Indice dei contenuti Helpmeout Consigli Efficaci per Riaccendere la Fiamma dell’Amore Daniel Righi 22/05/2023 Riconquistare un uomo può sembrare un’impresa difficile, ma con i giusti consigli e un po’ di
Servizio di Psicologia ONLINE
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La paura di andare al lavoro è un fenomeno poco conosciuto eppure molto diffuso in tutto il Mondo, sopratutto nell’era post pandemica; conoscere il fenomeno può essere utile per avere coscienza della natura del problema, delle sue cause e delle possibili strategie per risolverlo sin dalle prime manifestazioni.
A dispetto di ogni nostra capacità critica infatti, nel quotidiano, le nostre scelte e il nostro entusiasmo nell’affrontare le giornate sono profondamente condizionati da un fattore tanto potente quanto silente: la paura nelle sue forme più lievi o nei suoi meccanismi più routinari.
Esistono alcune paure che colpiscono tutti i giorni e, inevitabilmente, condizionano il potenziale della nostra vita anno dopo anno.
Sono più difficili da individuare perché “intangibili” o si applicano a piccole decisioni ma non per questo sono meno pericolose.
Questa consapevolezza dovrebbe diventare un assunto di base su cui poter lavorare con costanza, se infatti agiscono in maniera silente, al contrario i loro risvolti sono più che tangibili e fanno male, paralizzando completamente le persone.
Partendo dal presupposto che nessun articolo, scientifico o meno, possa sostituire il parere di un professionista della salute mentale, nella guida di oggi approfondiremo la “paura di andare al lavoro” e i sintomi ad essa correlati.
Prima di continuare, vogliamo ricordarti che non siamo qui per fare terrorismo, ma per informare. Appare chiaro che per fornire un quadro completo è necessario descrivere il problema e fornire potenziali soluzioni.
Ed è esattamente questo che noi di HelpMeOut siamo soliti fare: portare soluzioni concrete, sciencebased e fornire ad aziende e persone il miglior supporto qualificato.
Cercheremo, ora, di dare risposta alle seguenti domande: come può, un posto di lavoro, generare paura?
Quali potrebbero essere i rimedi più utili a superare l’ansia da lavoro?
Le fobie sono disturbi d’ansia molto comuni. Generalmente, chi soffre di una fobia specifica prova l’intenso senso di terrore, spesso irrazionale, nei confronti di un oggetto, una persona, una situazione o un animale. Non è tanto la pericolosità oggettiva dello stimolo a fare la differenza, quanto l’interpretazione che se ne fa.
Le fobie specifiche più famose sono l’aracnofobia (paura dei ragni), la fobia sociale (paura di situazioni di socialità, di parlare in pubblico, etc…), la claustrofobia (paura di spazi chiusi). Ad esse sarebbe possibile aggiungerne molte altre, consultabili nella guida dedicata.
Anche l’ergofobia rientra tra le fobie specifiche. Il termine deriva dal greco antico, ed è formato da εργον (Ergon, ovvero lavoro) e φοβος (Phobos, ovvero paura).
Quindi, al posto dei ragni a fare paura è il contesto lavorativo. L’ansia non è altro che una sorta di paura anticipatoria di qualcosa che “potrebbe accadere”.
Come abbiamo già affermato, i timori derivanti da tali pensieri intrusivi sono spesso e volentieri irrazionali.
La persona che soffre di ergofobia potrebbe anche accorgersi dell’irrazionalità legata ai timori, ma questo non migliorerebbe in alcun modo la sua situazione.
Ci si troverebbe così in uno stato di allarme costante. I risultati? Sintomi psicosomatici che esplodono appena prima di andare in ufficio o sul posto di lavoro.
I più diffusi e probabili, validi in generale per ogni fobia specifica, sono indicati nel DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), possono essere:
Le cause dell’ansia nel contesto lavorativo possono essere molteplici. La persona che soffre della paura di andare al lavoro, oltre ai sintomi appena citati, può essere colpita da panico riguardante il contesto lavorativo generale, ansia sociale e quindi evitamento di interazioni con colleghi e superiori.
Un lavoratore, sia esso dipendente o collaboratore, che vive una simile situazione tenderà quindi ad evitare tutto ciò che genera paura.
Durante i primi mesi aumenterà il proprio assenteismo, per poi licenziarsi o uscire da eventuali progettualità.
Per comprendere al meglio la situazione nazionale è lecito riferirsi a fonti autorevoli.
Noi abbiamo preso in considerazione la ricerca di settembre 2021 svolta da Mindwork-BVA Doxa sul benessere psicologico delle lavoratrici e dei lavoratori che prende in considerazione un campione omogeneo, rappresentante il quadro italiano.
I punti chiave sui quali riflettere sono principalmente tre:
Il primo punto è chiaro: vita personale e professionale sono inscindibili, due volti della medesima medaglia. Come sottolineato nella guida relativa alla crescita personale e professionale, possiamo essere tirocinanti, manager, padri, figlie, sorelle, dipendenti, capi area, o amanti.
Ciò che facciamo in famiglia o che viviamo nel nostro intimo influenzerà per forza di cose anche la nostra sfera professionale.
E, viceversa, lo scontro con un superiore, atti di mobbing o di schermaglie con i colleghi avranno un impatto sul modo in cui affrontiamo le vicende personali.
Il secondo punto è pressoché inquietante, se pensiamo che la quota relativa ai medesimi problemi (Ansia/Insonnia) prima del Covid era del 35%, denotando un fenomeno diffuso a prescindere dalla pandemia o dalle calamità di carattere sociopolitico come il conflitto mondiale in atto.
Anche il terzo punto è tristemente noto: l’assenteismo dal lavoro, la sensazione del non riuscire a farcela perché le risorse a disposizione vengono percepite come inferiori ai mille problemi e compiti che ogni giorno devono essere affrontati ha un nome.
Si parla di Burnout, il nemico numero 1 del benessere e quindi anche della produttività aziendale.
Arrivati a questo punto, occorre ricordare che l’ansia di per sé non è negativa, bensì fondamentale alla sopravvivenza degli individui. Come tale, andrebbe compresa, e non demonizzata.
Quando però si arriva al punto da non riuscire nemmeno più a pensare di andare in ufficio senza l’incorrere in pesanti mal di testa o dolori di stomaco, è lecito cercare un rimedio.
E come per la gran parte delle psicopatologie, la scelta migliore da fare per tutelare il benessere mentale del gruppo e degli individui che ne fanno parte è solo una: affidarsi a professionisti.
Le aziende hanno un compito importantissimo: quello di rendere l’ambiente lavorativo confortevole e rispettoso nei confronti della salute mentale degli individui che lo popolano.
Per arrivare a tanto è necessario garantire il benessere psicologico a dipendenti e collaboratori. HelpMeOut si pone come partner qualificato, ideale per fornire soluzioni di supporto ideali a raggiungere tale obiettivo.
Offriamo piani personalizzati, garantendo il massimo rispetto della Privacy, un team numerosi di terapisti altamente qualificati, e un servizio di alto livello interamente online.
Il nostro team di terapisti si mette in gioco costantemente, fornendo ogni giorno supporto al benessere mentale dei lavoratori di molteplici realtà.
Per saperne di più, visita la pagina dedicata al supporto aziendale, o contattaci direttamente alla mail hello@helpmeout.it.
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Con l’approvazione del “manifesto per il supporto psicologico online” da parte della commissione Deontologica del Consiglio Nazionale dell’Ordine segnala l’inizio di un nuovo capitolo nell’ambito della psicologia digitale.