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Parafilie: quando l’interesse sessuale esce dagli schemi

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Parafilie

Parafilie: quando l’interesse sessuale esce dagli schemi

Cosa significa parafilia? Come si interseca con la sessualità?

Parafilie: un termine popolare, spesso impropriamente utilizzato dai non addetti ai lavori. Qual è il reale significato di questa parola? Come si interseca con la sessualità? Andremo oggi ad esplorare l’argomento, riportando informazioni scientifiche in modo semplice e diretto.

La sessualità è lo spazio nel quale le fantasie erotiche possono trovare la loro massima espressione e dove l’immaginazione può essere declinata in forme molto diverse.

La voglia di sperimentare le proprie fantasie rappresenta infatti un’apertura al piacere comune alla maggior parte delle persone, talvolta per curiosità personale, altre volte per mantenere viva l’eccitazione all’interno della coppia.

Ma cosa accade quando i comportamenti sessuali in qualche modo si discostano da ciò che socialmente e culturalmente viene accettato? Scopriamolo insieme.

Definizione e differenze con il disturbo parafilico

Con il termine parafilia, si indica un “qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale per la stimolazione genitale o i preliminari sessuali con partner umani fenotipicamente normali, fisicamente maturi e consenzienti.” (DSM-5, 2013). L’eccitazione viene quindi suscitata da attività sessuali inusuali o da oggetti insoliti.

Mentre, per diagnosticare un disturbo parafilico, l’ultima edizione del DSM-5 richiede che l’individuo:

  1. viva con disagio il proprio interesse parafilico e che la conseguente angoscia non sia dovuta semplicemente dalla disapprovazione sociale,
  2. abbia un desiderio e/o comportamento sessuale che comporti un disagio psichico, danni fisici o la morte di un’altra persona,
  3. nutra desiderio per comportamenti sessuali che coinvolgono altre persone non consenzienti e quindi incapaci di dare un valido consenso.

Di per sé, una parafilia non è da considerarsi patologica, infatti solo nel momento in cui viene vissuta con disagio o capace di arrecare danni a se stesso e/o agli altri, si è in presenza di un disturbo di tipo parafilico.

Le parafilie, un argomento di discussione sempre attuale

Nonostante la precisa definizione, la loro categorizzazione non è statica, ma assume senso unicamente all’interno del panorama storico culturale e sociale in cui esse vengono delineate.

La sessualità, così come le sue etichette e i pregiudizi che la riguardano, ad oggi ha contorni sempre più sfumati e difficilmente ascrivibili all’interno di una categoria dai confini ben definiti.

Le barriere del passato che cercavano di guidare gli orientamenti sessuali o il modo di vivere il sesso, si stanno pian piano sgretolando, dando vita ad una sessualità più liquida ed aperta, libera da preconcetti.

Uno degli esempi di come i confini della sessualità siano cambiati nel tempo può essere ricercato sia in molti esempi della storia, come il fatto che nella prima metà del XIX secolo il sesso orale o la masturbazione, ad oggi molto diffuse, fossero considerate dannose per la mente ed il corpo, sia in base ad alcune evidenze empiriche che sottolineano come alcune pratiche considerate atipiche, come il sadomasochismo, possano rientrare nell’ambito di un’attività sessuale sana e consensuale.

Quali sono le più diffuse parafilie?

La reticenza nello sperimentare e vivere il piacere erotico, ancorata tutt’oggi a forti retaggi socio-culturali, rende difficile stabilire con esattezza quali siano le parafilie più comuni. Non sempre, infatti, essere vengono esplicitate. A seguire, un elenco delle più conosciute:

 

Esibizionismo

Le persone con questa parafilia si eccitano nel mostrare i propri genitali, cogliendo gli altri all’improvviso e senza che possano aspettarselo.  Spesso viene confusa con il voyeurismo (dal francese voyeur, chi guarda) dove invece l’appagamento sessuale deriva dallo spiare, a loro insaputa, persone nude, mentre si spogliano o mentre sono impegnate in attività sessuali. Solitamente gli atti esibizionistici non vengono seguiti da reali da approccio fisici o sessuali. L’eccitamento, infatti, deriva proprio dal bisogno di sorprendere, sconvolgere o impressionare l’osservatore involontario.

 

Feticismo

Nel feticismo, l’eccitazione sessuale viene raggiunta attraverso fantasie o comportamenti che coinvolgono l’uso di oggetti inanimati o da interessi specifici verso alcuni parti del corpo a carattere non genitale. I feticci sono numerosi poiché potenzialmente possono riguardare qualsiasi oggetto o caratteristica del corpo, il più noto è l’interesse sessuale verso i piedi, che risulta essere anche uno dei più comuni. Alcuni studi hanno messo in evidenza come al primo posto vi siano infatti i piedi (47%), seguiti da alcuni capi di abbigliamento come scarpe, calze e gonne (33%) e la biancheria intima, come jarretière e reggiseni (12%). L’eccitazione feticistica può riguardare anche particolare stoffe o liquidi corporei, come sangue e urina.

 

Masochismo sessuale

Nel masochismo il piacere viene ricercato attraverso il dolore, infatti l’eccitazione nasce nel venire umiliati, oppure bendati, schiaffeggiati o percossi. Le pratiche masochistiche sono piuttosto comuni e possono essere sperimentate sia da soli (legarsi in maniera autonoma guardando ad esempio un video pornografico) sia nei rapporti sessuali con altri.

 

Sadismo sessuale

Per sadismo si intende l’esatto opposto del masochismo: il piacere in questo caso deriva dall’infliggere dolore ad altri. Se anche possono avere punti in comune, le ultime parafilie citate si discostano dalle pratiche più conosciute di BDSM, un gioco erotico con regole ben precise, dove talvolta i ruoli possono essere invertiti.

Conclusioni

Come abbiamo visto, la sessualità e i modi in cui le persone traggono piacere nel viverla, si delinea come ricca di sfaccettature derivanti dalle preferenze, dai gusti e le particolarità di ognuno di noi. Non esiste un modo univoco di vivere la sessualità. Dare vita alle proprie trasgressioni, curiosità e fantasie erotiche può permettere di sperimentarsi in maniera autentica, sempre se fatto nel rispetto di noi stessi e degli altri.

Bibliografia

Dèttore, D. (2018), Trattato di psicologia e psicopatologia del comportamento sessuale. Giunti Editore, Firenze.

Scritto da:
Dottoressa Daria Filocamo

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