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La resilienza psicologica come risorsa per l’expat

La resilienza psicologica è una capacità fondamentale per adattarsi e resistere agli frizioni determinate da ogni "cambiamento".

 Nella guida di oggi troverai informazioni utili, e spunti per capire quanto sia importante, e come coltivarla al meglio.

La consapevolezza dei meccanismi psicologici, e il “come” si affrontano delusioni o situazioni vissute come negative fa la differenza. Saper riconoscere le proprie emozioni porta l’essere umano a:

  1. Maggior capacità di adattamento;
  2. Spiccato spirito d’iniziativa.

E molto altro. Scopriamo insieme di più, affidandoci alla scienza e all’esperienza del nostro team di psicologi abilitati, che supporta con professionalità gli italiani all’estero.

 

Qual è il reale significato della parola resilienza psicologica?

Resilienza è uno dei termini psicologici divenuto ormai famoso sul web, perché spesso utilizzato anche dai non addetti ai lavori.

Come spesso accade, però, il reale significato che si nasconde dietro all’abuso differisce fortemente dalle mille sfumature nate da risorse raggiungibili online. Prima di tutto, infatti, occorre verificare che chi scrive sia un professionista del settore, o comunque abbia una formazione specifica per supportare le informazioni citate.

Con noi puoi stare sicura/o: oltre alle citazioni, troverai i link agli studi, pubblicati su riviste scientifiche certificate e internazionali.

Potrai quindi consultarli personalmente, e verificare con i tuoi stessi occhi la veridicità delle fonti.

Partiamo ora alla scoperta della resilienza psicologica. La prima tappa del nostro viaggio sarà la cosiddetta “psicologia ingenua” o “Folk Psychology”(conoscenze psicologiche derivanti dal senso comune o da esperienze pregresse, spesso errate).

Nell’immaginario collettivo la persona resiliente assume superpoteri, come la possibilità di non farsi influenzare dalle situazioni di vita, a causa del totale controllo delle emozioni.

Uno scenario simile, tuttavia, esula dalla realtà dei fatti.

Per quanto resilienti noi potremo essere, saremo sempre influenzabili (e influenzati) dalle emozioni che proviamo.

Eliminare uno stato d’animo (la tristezza, per esempio) perché non ci piace è impossibile. Possiamo però imparare a gestire le emozioni, diventando maggiormente resistenti alle difficoltà vissute.

Il primo concetto fondamentale, in questo senso, è la consapevolezza.

L’individuo resiliente è infatti consapevole del fatto che la sofferenza sia inevitabile, ma che appunto sia una condizione reversibile.

La medesima consapevolezza porta la persona ad interpretare gli eventi negativi del passato come un’opportunità di crescita, e non come un ricordo da evitare.

Si attuerà così un circolo virtuoso, fondamentale per sviluppare strategie di coping funzionali, migliorando la tolleranza alle possibili frustrazioni.

Quindi certamente l’essere più resilienti sarebbe utile a chiunque, a capo di eventi potenzialmente stressanti.

Esemplificando in ambito di coppia e amoroso, la fine di una relazione può rappresentare fonte di disagio psicologico, così come in un contesto differente il lutto di un famigliare.

Nel caso di una persona che vada a vivere in un altro stato, però, è ancora più utile.

 

Perché e come la resilienza psicologica è importante per l’expat?

Vivere all’estero, partire per una meta sconosciuta equivale a scrivere un nuovo capitolo nella propria vita.

Si tratta di una scelta importante, che pone l’individuo dinanzi a rinunce, decisioni difficili, e assenze da casa prolungate o quasi permanenti.

Solo vivendo, poi, sarà possibile trovare una risposta a pesanti interrogativi. In che modo si trasformerà il rapporto con la rete sociale in patria, formata da amici e famigliari?

Come verrà vissuta l’impossibilità di non poter festeggiare eventi importanti (laurea, matrimonio, compleanni, etc…) delle loro storie personali?

Quasi sempre l’expat si troverà davanti ad un contesto relazionale e sociale con nuove regole, nuovi interpreti e usi a lui/lei sconosciuti.

L’impatto con una nuova realtà pone quindi l’individuo dinanzi a potenziali problematiche, predisponenti a pensieri intrusivi.

Il fenomeno descritto ha un nome: mi riferisco allo Shock Culturale.

Ecco perché, allora, la resilienza assume un ruolo ancora più rilevante: la capacità di soffrire, di piegarsi ma non spezzarsi per sempre aiuta a gestire il disagio psicologico, a prevenire la patologia e a conservare  l’autostima.

Avere una buona considerazione di noi stessi ci renderà più propensi a provare cose nuove, favorendo la socializzazione anche in contesti considerati più ostici.

Come spesso accade in ambito clinico, il problema e la soluzione si trovano nel medesimo spazio. Il processo di sviluppo della resilienza psicologica viene in molti casi ostacolato da:

  1. La percezione che la persona ha di se stessa;
  2. Credenze su di noi e sul mondo che ci circonda;
  3. Valori personali.

Credere di non essere abbastanza, che il mondo agisca contro i nostri interessi potrebbe rendere difficoltoso il processo di crescita psicologica personale, sfavorendo i processi di adattamento in un “nuovo mondo”.

A volte uscire dalla propria comfort zone può essere percepito come difficile, se non impossibile.

Coltivare un forte senso di resilienza dinanzi ad eventi avversi, può essere ancora più difficoltoso. in casi simili, un supporto psicologico adeguato ti permetterà di sviluppare questa straordinaria abilità.

 

Oltre gli stereotipi della psicologia

In pochi sanno che lo psicologo può agire sia per risolvere un disagio psicologico già manifesto, che in ottica preventiva.

Ancora una volta, però, per un expat potrebbe essere difficile trovare un terapista con il quale potersi esprimere in lingua madre, al di là di ogni barriera linguistica.

La soluzione consiste nell’affidarsi ad un professionista della salute mentale online. Dati scientifici alla mano, la terapia online offre un supporto di pari efficacia della terapia de visu (Cook et al., 2002), e risulta anche più comoda per svariati motivi (possibilità di svolgere le sedute ovunque, a qualunque ora).

Affidarsi ad un professionista della salute mentale è un passo importante e delicato, e noi di  Noi di Helpmeout lo sappiamo bene.

Offriamo, a chiunque non sia mai entrato in contatto con noi, un primo colloquio gratuito conoscitivo online.

Come funziona? Semplice: non dovrai fare altro che compilare un questionario, per noi molto utile a comprendere i tuoi bisogni.

Questo infatti ci permetterà trovare lo psicologo più adatto alle tue esigenze.

Il tutto culminerà con il colloquio conoscitivo gratuito online, dove anche tu potrai comprendere se quel professionista potrà davvero aiutarti.

Ecco il link al questionario. Per qualunque altra cosa, non esitare a contattarci: siamo qui per aiutarti a risolvere nel miglior modo possibile il tuo disagio psicologico.

Se c’è la soluzione, perché tenersi il problema? Life is too short to be unhappy.

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