Come riconquistare un uomo
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Servizio di Psicologia ONLINE
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La fobia sociale rappresenta una paura persistente e incontrollabile percepita in situazioni di interazione sociale.
Difficoltà principali legate a questa patologia psicologica riguardano il parlare, o più in generale l’esibirsi di fronte ad un pubblico. In situazioni simili, l’individuo percepirebbe una forte sensazione di disagio psicologico legato principalmente a sintomi ansiosi. Nell’articolo precedente sull’ansia, e in uno dei più recenti sullo stress, abbiamo però spiegato che reazioni simili possono essere considerate del tutto normali.
Quando è possibile definire l’ansia sociale un vero e proprio disturbo psicopatologico? A chi sarebbe meglio rivolgersi, per affrontare e risolvere situazioni simili? Lo scopriremo insieme, nei prossimi paragrafi.
Le fobie sono paure ostinate, spesso prive di fondamento, nei confronti di oggetti, esseri viventi, o contesti situazionali. Se la fobia si rivolge ad attività, situazioni o classi di esseri viventi particolari, è lecito parlare di fobie specifiche. Ognuno di noi ha provato nella vita quotidiana sensazioni di angoscia irrazionali, legate ad oggetti o animali..
Esempi celebri potrebbero essere l’insettofobia (paura degli insetti) o l’aracnofobia (paura degli aracnidi come ragni e/o scorpioni).
Nel DSM-5 vengono appunto indicati differenti codici legati allo stimolo fobico specifico, che vengono distinti in animale, paure legate alla natura (altezze, temporali, etc…), paura di sangue, iniezioni e ferite, e ovviamente la fobia sociale.
Partiamo dal presupposto che, come accennato nell’introduzione, percepire ansia prima di esibirsi davanti ad un pubblico, o paura quando si affronta una situazione inedita, non è patologico, anzi.
Una buona attivazione psicofisiologica ci permetterebbe di ottenere prestazioni qualitativamente superiori, legate appunto a capacità cognitive superiori.
Il problema, come sempre, consiste nella quantità di ansia o paura provate. Quando può essere ritenuta a tutti gli effetti patologica?
La fobia sociale, o disturbo d’ansia sociale, consiste appunto nel provare paura o ansia eccessive, o addirittura evitamento totale di una o più situazioni sociali, dove si è esposti al parere di altre persone.
Quando le suddette sensazioni, non essendo attribuibili ad altre patologie psichiche o fisiologiche, costringono l’individuo ad evitare determinati comportamenti, potrebbe essere lecito parlare di disturbo d’ansia sociale.
Dico “potrebbe” perché è assolutamente sconsigliato fare autodiagnosi, o affidarsi a improvvisati per avere una risposta concreta. L’unico modo di verificare l’esistenza di un ipotetico problema, e provare a risolverlo secondo i migliori metodi, consiste nello scegliere il giusto professionista. Ritieni di avere un reale problema legato a fobie, e vorresti risolverlo? Ecco a chi dovresti rivolgerti.
Come riportato nell’articolo 1 della legge 56/89, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte a persone possono essere erogate legalmente da chi ha seguito un determinato iter formativo, e che è iscritto all’albo professionale degli psicologi.
Essendo quindi la fobia sociale una psicopatologia, la risposta è semplice: le uniche figure professionali alle quali rivolgersi sono lo psicologo e lo psicoterapeuta.
Il nostro team, composto appunto da psicologi e psicoterapeuti abilitati, con alle spalle formazione ed esperienza, è a tua disposizione. Se ritieni di avere un problema, non esitare a contattarci.
Compila il questionario e usufruisci di un primo colloquio gratuito.
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Con l’approvazione del “manifesto per il supporto psicologico online” da parte della commissione Deontologica del Consiglio Nazionale dell’Ordine segnala l’inizio di un nuovo capitolo nell’ambito della psicologia digitale.