Come riconquistare un uomo
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La nascita del primo figlio è un evento unico che inevitabilmente porta con sé cambiamenti e novità all’interno della coppia; rappresenta uno dei traguardi fondamentali del progetto genitoriale.
La gravidanza è un periodo che racchiude una moltitudine di emozioni e che viene vissuto diversamente da ogni mamma e anche da ogni papà.
Questo periodo di attesa suscita tutta una serie di desideri e immaginazioni da parte dei genitori, che si trasformano in rappresentazioni riguardo sia il proprio bambino sia il proprio futuro ruolo di genitore.
Le fantasie, le immaginazioni, i desideri e i sogni che nascono all’interno della coppia raccontano sia le speranze, sia i timori e le preoccupazioni sul proprio bambino e sul futuro che attende la nuova famiglia.
Questo periodo di attesa e immaginazione costituisce un processo prezioso e fondamentale alla costruzione del proprio ruolo genitoriale e della propria identità di madre e di padre.
“Sarà bello come il papà?”, “Avrà gli occhi azzurri come la nonna?”, “Avrà il carattere della mamma?”… domanda dopo domanda, fantasia dopo fantasia, i genitori danno una forma al “bambino della notte” (Vegetti Finzi). Non ci sono limiti alla fantasia di mamma e papà; questo consente loro di poter costruire una fotografia del loro piccolo al di là delle prime immagini restituite dall’ecografia.
Il bambino della notte è il bambino immaginato, pensato, sognato e desiderato durante i mesi della gravidanza. Subito dopo la nascita, questa figura, deve lasciare spazio all’incontro con il bambino reale.
Il momento della venuta al mondo del piccolo simboleggia, infatti, anche una rottura: la nascita del bambino reale si scontra e confronta con le rappresentazioni e le aspettative materne e paterne costruite nei mesi precedenti. La realtà si afferma pian piano nell’immaginazione e, per le menti di mamma e papà, è necessario far spazio alla relazione reale con il nuovo arrivato.
In altre parole, il neonato arriva al mondo con caratteristiche che spesso possono essere molto diverse da quelle immaginate e fantasticate da mamma e papà. È quindi necessaria, dopo la nascita, l’integrazione tra il bambino “immaginato” e quello reale che, disattendendo alcune aspettative e proiezioni della coppia, si presenta ai genitori non solo come figlio ma come “individuo”, “nuova persona”.
Alla fine dei nove mesi di attesa, pieni di aspettative, timori e fantasie, il primo grido del bambino ci comunica qualcosa di speciale. Quel grido afferma una doppia nascita: è nato un bambino e, con lui, è nata una famiglia, una mamma ed un papà.
Si può dire che, per tutti i soggetti coinvolti, sia una nuova venuta al mondo che, da quel momento in poi, li porterà a crescere insieme, cambiare, scoprirsi ed imparare ad amarsi.
Si tratta di un’avventura unica che caratterizza in modo peculiare la genitorialità in quanto crescere con il proprio bambino spalanca la dimensione del mistero, dell’enigma: genitori si diventa, giorno dopo giorno, insieme al proprio bambino, a partire dalla quotidianità e mamma e papà scopriranno nuovi aspetti di sé e dell’altro.
Ritmi nuovi, orari cambiati e bisogni rinnovati.. tutti da costruire e inventare, non senza difficoltà! Arriva a configurarsi così una nuova costellazione familiare composta da un neonato, una neomamma e un neopapà.
Tutti i membri sono in qualche modo “sconosciuti” gli uni agli altri. Anche mamma e papà per un certo verso si troveranno davanti a nuovi aspetti del coniuge, legati alla nuova identità genitoriale, non conosciuti prima.
I neogenitori dovranno quindi fare i conti anche con nuovi equilibri, nuove dinamiche all’interno della coppia e nelle relazioni con le figure a loro vicine.
Capita che, i neogenitori, riportino fatiche quotidiane legate alla gestione del bambino: dalle notti insonni, alla fatica di avere del tempo da dedicare alla coppia. Questo è un ulteriore cambiamento che l’arrivo di un figlio comporta. Prima mamma e papà potevano dedicarsi completamente alla relazione coniugale, ora il tempo per la coppia è drasticamente ridotto.
Risulta ancora più importante per mamma e papà:
Crescere insieme al proprio bambino significa anche darsi la possibilità, come madre, come padre e come coppia, di chiedere aiuto e di accettare di essere aiutati in un momento così delicato.
Diventa quindi possibile per i neogenitori, se supportati nelle loro fatiche, essere più disponibili a soffermarsi e a nutrirsi di quei momenti magici che il loro piccolo gli regala: i primi sguardi, i primi sorrisi, le prime ricerche di un abbraccio.
Essere genitore non è un processo immediato o scontato, ma rappresenta una conquista lenta che si apprende anche grazie al proprio bambino.
Scritto da:
Dottoressa Chiara Ricci
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