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Crisi da expat: come gestire lo shock culturale

In cosa consiste il disagio provocato da repentini cambi di contesto sociale? Come affrontarli al meglio?

Essere un expat italiano all’estero rappresenta un cambiamento radicale, indipendentemente dal nuovo paese ospitante.

Che sia in Europa, o in un altro continente, la persona si troverà dinanzi a un profondo cambiamento culturale. Andarsene significa voltare pagina, con i pro e i contro del caso. Ricominciare senza la possibilità di condividere gioie e dolori quotidiani con mamma, papà, fratelli, sorelle e amici di una vita può essere dura.

Molti non hanno la minima idea di come esperienze simili, in potenza straordinarie fonte di crescita personale,  possano influire sulla salute psicologica individuale. Non è raro infatti che gli expat italiani presentino livelli di stress più elevati rispetto alla popolazione a causa di quel fenomeno che in letteratura scientifica prende il nome di “shock culturale“. Oggi ci addentreremo nei costrutti teorici della psicologia, fornendoti dati utili a comprendere il fenomeno, e la miglior soluzione per gestirlo.

Prendersi cura della propria salute psicologica rappresenta un passo fondamentale verso il benessere e la prevenzione attiva.

Questo comporta che venga erogata da professionisti competenti come psicologi e psicoterapeuti la corretta informazione scientifica in merito.

Andiamo quindi a scoprire in cosa consiste il disagio provocato da repentini cambi di contesto sociale, e come affrontarli al meglio.

I sintomi dello shock culturale

Michael Winkelman, che per anno ha ricoperto il ruolo di direttore dell’Arizona State University Ethnographic Field School a Ensenada (Messico), ha definito nella sua pubblicazione dell’ormai lontano 1994 lo shock culturale come un fenomeno a quattro fasi:

  1. Tourist phase
  2. Cultural shock phase
  3. Adjustment, reorientation, and gradual recovery phase
  4. Adaptation, resolution, or acculturation phase

Winkelman definisce le suddette fasi come sequenziali e cicliche. In un primo momento, quindi la persona entra a contatto con la nuova realtà culturale come un vero e proprio turista, lasciando spazio ad emozioni positive legate al piacere della scoperta.

Col passare del tempo, tuttavia, emergono alcune difficoltà legate al contesto sconosciuto. Azioni considerate semplici e scontate si rivelano di difficile comprensione, e ancor più difficile soluzione. Ed ecco che sopraggiunge la vera e propria fase di shock culturale, nella quale lo stress è padrone.

Frustrazione, senso di impotenza e sensazione di perdere il controllo possono contribuire ad una marcata diminuzione dell’autostima, esponendo la persona a psicopatologie come la depressione clinica. Nelle ultime due fasi, la persona tenderà ad adattarsi, superando le difficoltà grazie alla conoscenza sempre più completa del nuovo contesto culturale.

Come vedremo nell’ultimo paragrafo, esistono figure professionali in grado di fornire supporto all’expat, permettendo alla persona di non essere sola ad affrontare gli stressor della vita quotidiana. Prima, però, è necessario fornire un’idea di come gli ultimi avvenimenti mondiali abbiano influito sulla salute psicologica degli expat, perché appunto, anche se potenzialmente attuale, la pubblicazione di Winkelman è pur sempre del 1994, ed è stata sviluppata in contesti differenti.

L’impatto della pandemia secondo gli expat

Il contesto in cui viviamo è costellato da gesti significativi e misure comportamentali importanti, le quali consentono alle persone di orientarsi in situazioni di vita quotidiana. La cultura influenza questi comportamenti in modo significativo, e le abitudini culturali apprese vengono consolidate col tempo (espressioni verbali, espressioni del non verbale come la gestualità, norme di comportamento, etc…).

Un improvviso cambiamento del contesto culturale comporterebbe quindi anche il mutamento delle regole sociali contestuali. A capo di simili eventi, potrebbe sopraggiungere il trauma. Dico appunto “potrebbe” perché non è matematico. Molto spesso i grandi cambiamenti della nostra vita portano con sé ansia e stress. Quando, tuttavia, i livelli superano le nostre capacità di gestione, il trauma sfocia in una condizione di psicopatologia.

L’impatto del Covid, poi, ha generato un decremento generale della qualità della vita percepita. Non dovrebbe perciò stupire che, nel 2021, come recita il report di Expat Insider, la pandemia abbia fortemente influenzato in modo negativo alcune variabili, tra le quali:

  1. La vita sociale (23%);
  2. Salute Mentale (7%).

Sempre secondo l’expat insider (Sezione Italian Abroad), la maggior parte degli italiani (1 su 7) si muove verso nuovi paesi perché spinto da una motivazione economica.

Di questi 1 su 4 sostiene di non sentirsi “a casa” nel nuovo paese di ospitante, e 1 su 10 dichiara che probabilmente questo non accadrà mai. Dati importanti, perché permettono di comprendere che per stare bene, indipendentemente dai benefit legati allo stile di vita, sia necessario prendersi cura della propria salute mentale.

In che modo?

Supporto psicologico per gli Expat

Ogni nostro contenuto, che sia sul blog o un post su Instagram, mira a informare le persone. Il motivo? Come professionisti del settore, vorremmo contribuire a combattere le fake news nei confronti della psicologia. Riteniamo fondamentale porre all’attenzione dei lettori informazioni qualitative, ispirate alla letteratura scientifica.

Sarebbe sempre opportuno ricordare però che, per quanto veritiera e completa, nessuna nozione trovata su Google (incluse le nostre guide) può sostituire il parere di uno psicologo abilitato.

Affrontare da soli un cambiamento in potenza devastante come quello che novizi expat si sono trovati dinanzi in epoca pandemica, è un’impresa ardua, che se non gestita a dovere mette a repentaglio la salute mentale.

Non esiste “il momento giusto” per rivolgersi ad psicologi e intraprendere un percorso terapeutico, tuttavia sarebbe lecito evitare di sottovalutare disagi psicologici di qualunque tipo. Se ti senti disorientata/o, e ritieni di avere bisogno di supporto qualificato, possiamo offrirti una soluzione funzionale, accessibile da qualunque luogo, a orari flessibili.

Noi di Helpmeut mettiamo a disposizione il nostro team per terapie online a prezzi calmierati, con colloquio conoscitivo gratuito. Abbiamo pensato di offrire il primo incontro gratuito perché sappiamo bene che intraprendere una terapia non è cosa da poco.

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