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Perché sapersi arrabbiare è importante?

Secondo le ultime ricerche, arrabbiarsi in continuazione e manifestarlo o al contrario reprimere i propri sentimenti predispone a pericoli per la salute dell'organismo.

La rabbia è un’emozione diffusa e fondamentale per la sopravvivenza e per il benessere, sia in passato che nel contesto moderno.

Certo, arrabbiarsi nella gran parte dei casi risulta semplice (anche troppo), e non è difficile perdere il controllo esibendo condotte offensive verbali e fisiche (o entrambe).

Come al solito, l’efficacia sta nel mezzo. Riprendendo la legge di Yerkes Dodson, a performance al meglio sarà l’individuo né troppo rilassato, né troppo stressato. Ed è così anche nel caso della rabbia: la risposta emotiva dev’essere certamente espressa, ma entro determinati limiti.

Secondo le ultime ricerche, arrabbiarsi in continuazione e manifestarlo o al contrario reprimere i propri sentimenti predispone a pericoli per la salute dell’organismo.

Ricordandoti che le informazioni che troverai nella guida di oggi, e sul blog di Helpmeout, hanno carattere puramente informativo e non possono sostituire il parere di un professionista della salute, ti esorto a continuare a leggere.

Così come numerosi fenomeni studiati dalle scienze psicologiche (Resilienza, la somatizzazione, e tantissimi altri), anche la rabbia viene spesso banalizzata.

Per comprendere appieno il concetto scientifico e i rischi di una mancata abilità di gestione, è necessario partire da molto lontano.

Una storia, mille emozioni

Si potrebbe affermare che il 1972 fu un anno “storico” per molteplici motivi. Il tre febbraio vennero inaugurate le indimenticabili olimpiadi invernali di Sapporo.

Il 14 Marzo a Segrate, in provinciali di Milano, venne ritrovato il corpo senza vita di Giangiacomo Feltrinelli, fondatore dell’omonima casa editrice che conosciamo tutt’oggi. Il 7 novembre il controverso Richard Nixon fu rieletto come presidente degli USA per la seconda volta.

Oltre a questi, e a molti altri avvenimenti di importanza sportiva, sociale e politica, il 1972 fu un anno fondamentale per lo sviluppo degli studi sulle emozioni. Paul Ekman intraprese un lungo viaggio verso la Nuova Guinea, per mostrare che gli stati emotivi non fossero determinati dal contesto culturale, provandone il carattere universale.

Oggi sappiamo che le emozioni hanno un’origine biologica, e che sono state importantissime tanto per lo sviluppo, quando per il benessere dell’essere umano.

Se i nostri avi sono riusciti a sopravvivere in ambienti difficili, a contatto con specie ostili, è anche grazie a quell’istinto rabbioso, fortemente adattivo. Ma il sapersi arrabbiare è fondamentale anche oggi, nelle relazioni di coppia o amicali.

È semplice intravedere tale emozione dietro a comportamenti vendicativi con una causa ben specifica. In altri casi, invece, una situazione difficile genera in noi un disagio psicologico espresso arrabbiandoci con persone che non hanno nulla a che fare con la causa scatenante. A volte, riconoscere cosa si nasconda dietro ad azioni colleriche è più difficile di quanto sembri. Come comportarsi?

Cosa si nasconde dietro la rabbia?

L’arrabbiarsi fa parte dell’esperienza di vita di ogni individuo, e nonostante la matrice universale, ognuno di noi può esprimere la propria rabbia in differenti modi e “prendersela” per altrettanti differenti motivi. Alcune delle azioni che possono provocare rabbia potrebbero essere:

  1. Davanti al fallimento o al mancato funzionamento di supporti che utilizziamo nella quotidianità (Televisore, smartphone, macchina, etc…);
  2. In contesti dove le azioni di altri possono determinare un risultato sfavorevole o risvolti negativi (sconfitte in sport di squadra, ritardi dovuti a traffico metropolitano);
  3. Nel rapporto di coppia, tentativo da parte di uno dei due partner di imporre il proprio volere.

La rabbia nei rapporti di coppia

Nei rapporti amorosi o amicali può accadere che ci si lasci travolgere dalla collera. Se eccessiva, la rabbia può essere un ostacolo insormontabile e sfociare in una crisi di coppia. In casi simili, sarebbe necessario evitare di dileggiare l’altra persona colpendola in punti di discussione sensibili, prediligendo il dialogo costruttivo.

Allo stesso modo, però, è altrettanto utile non reprimere i propri sentimenti perché come ben illustrato nel prossimo paragrafo, far finta di niente potrebbe contribuire a sviluppare patologie cardiovascolari.

Cosa succede a chi è sempre arrabbiato?

Come citato in precedenza, uno stato di collera sempre presente può generare conseguenze di disagio tanto psicologico quanto fisico. Kubzansky e colleghi, in uno studio del 2006 hanno evidenziato una forte correlazione tra rabbia, asia e depressione e disturbi cardiovascolari (Coronariopatia). La rabbia quindi, se costantemente provata, aumenterebbe il rischio di infarto. Attenzione però: tali rischi si corrono sia nei casi in cui la rabbia si manifesti, sia che rimanga nascosta. Inoltre, da situazioni simili può originare un forte disagio psicologico, che tende a manifestarsi sotto molteplici forme:

  1. Difficoltà nelle relazioni sociali;
  2. Diminuzione dell’autostima percepita;
  3. Sbalzi d’umore, ansia e depressione.

Prendersi cura di se stessi è fondamentale, e di certo esistono alcuni rimedi e strategie utili a migliorare la situazione prevenendo tali sintomi. Per esempio, nei casi in cui la rabbia sia un’espressione di carichi di stress elevati, l’esercizio fisico costante potrebbe essere una buona idea. Non sempre però la persona, o la coppia, dispone dei mezzi per superare eventuali problemi o disagio. Quale potrebbe essere la miglior strategia per imparare a gestire la rabbia? La risposta, come spesso accade, viene dalla scienza.

Il miglior modo di gestire la rabbia

Sapersi arrabbiare è molto importante, e gestire la rabbia significa saperla esprimere entro determinati limiti senza eliminarla né esasperarla. Il metodo più efficace in tale ambito risulta essere la terapia psicologica. Sarebbe infatti possibile trovare una schiera di studi scientifici molto validi come la pubblicazione di Beck Fernandez e molti altri. Il contatto con un terapeuta rappresenta il primo passo consapevole verso la propria crescita personale. La gestione delle emozioni è un’abilità, che può essere appresa e conseguentemente utilizzata per stare meglio sia con se stessi, che con il proprio contesto sociale. 

Se soffri di disagio psicologico dovuto a situazioni di mancato controllo, o se vorresti migliorare il rapporto con te stessa/o, apprendendo strategie utili al tuo benessere fisico e mentale, qui a Helpmeout potrai usufruire di un colloquio conoscitivo gratuito completamente online. Non dovrai fare altro che compilare il questionario, il quale esito ci permetterà di metterti in contatto con lo psicologo del nostro team più adatto alle tue esigenze.

Non rimanere in balia delle tue emozioni, prenditi cura della tua salute psico-fisica. Life is too short to be unhappy.

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