Superare un lutto, la perdita di una persona cara, amata, è un momento molto fragile e delicato che caratterizza la vita di ciascuno. Non vi è un modo giusto o sbagliato per affrontarlo, ma varia da individuo a individuo.

Spesso non si tratta semplicemente di superare un lutto ma di accogliere il cambiamento che ne deriva. Ciò richiede molto tempo e la necessità di vivere, ognuno a suo modo, le proprie reazioni a questo triste evento.

Dolore e sofferenza per la perdita di un caro sono inevitabili, talvolta però si rischia di rimanere incastrati in una condizione di dolore permanente che porta all’instaurarsi di funzionamenti tali per cui il lutto non viene elaborato e resta dunque irrisolto. Un lutto si può definire risolto nel momento in cui l’individuo riesce a ristrutturare sé stesso, adattandosi agli altri e all’ambiente che lo circonda in modo nuovo, un modo che contempla la reale perdita subìta e l’assenza che ne deriva.

Le 5 fasi dell’elaborazione del lutto

Elizabeth Kübler-Ross, nel 1970, descrive le cinque fasi del processo di elaborazione del lutto, ogni individuo può ritrovarsi in una o in tutte le fasi, ma sarà un percorso simile alle montagne russe: con picchi e precipizi, anche improvvisi.
Tutto ciò è normale, poiché vivere un percorso di alti e bassi nell’elaborazione del lutto è assolutamente naturale.

La studiosa descrive le fasi per superare un lutto, etichettandole ciascuna:

1. negazione della perdita: si rifiuta l’evento, la perdita non è mai avvenuta;
2. rabbia per la mancanza di un caro: vi è la manifestazione di emozioni molto forti che si tendono a sfogare nell’ambiente circostante, per evacuare la frustrazione della perdita;
3. negoziazione della verità: si inizia ad individuare possibilità per affrontare la perdita;
4. depressione: sensazione di impotenza data dall’irreversibilità della condizione in cui ci si trova;
5. accettazione del lutto: si è riusciti ad attraversare l’assenza, si è consapevoli della perdita e si può tendere alla ristrutturazione di sé e dell’ambiente in cui si è immersi.

Sono dunque fasi che possono ricorrere, essere ripercorse, non per forza in maniera lineare. Ciascuna fase è fisiologica e permette il passaggio ad un’altra fase dell’elaborazione del lutto.

È importante non aver paura del dolore, non va riposto in un cassetto lontano da sé, per elaborare il dolore del lutto è necessario riconoscere la sua presenza.

Bisogna mantenere vivo l’interesse per ciò che rende la nostra vita più piacevole, il rischio sarebbe di farsi risucchiare dal dolore e non ritrovarsi più, non ricordare più chi si era precedentemente, ciò che ci rendeva felice.
Dedicare del tempo a sé è una scelta giusta e saggia. Non bisogna sentirsi in colpa per ciò, il pensiero verso la persona persa sarà sempre presente in noi, ma non bisogna rischiare di perdersi.

Prenditi cura di te stesso dopo un lutto

Non sarebbe tutelato, altrimenti, l’equilibrio tra la propria mente e il proprio corpo.
È necessario porre attenzione a sé, a ciò che il proprio corpo richiede senza dimenticarsi ciò che fino a pochi momenti prima faceva parte delle abitudini quotidiane (igiene personale, nutrirsi, riposarsi). Trascurare la propria salute fisica non aiuterà a migliorare la salute mentale.

Non c’è bisogno di restare soli nel proprio dolore, i sentimenti sono troppo travolgenti durante l‘elaborazione del lutto da sopportare, esprimerli ad altri creando la possibilità di confronto può aiutare al superamento di ciò.

Esprimere i propri sentimenti ad alta voce a un amico o conoscente può avere un importante valore catartico, ma lavorare su ciò che ne deriva insieme ad un professionista può portare a importanti consapevolezze e cambiamenti.